Italiano: Tutta la sequenza di foto racchiude l'antica tradizione dei Vattienti di Nocera Terinese, piccolo borgo della provincia di Catanzaro (Calabria- Italia). Dall'adorazione del vespro, raffigurazione tipica della Madonna che tiene in braccio a se il Cristo Morto, ovvero la Madonna Addolorata, si passa all'uscita della stessa nelle vie del paese e per tutta la durata della processione si alternano circa venti flagellanti, i Vattienti appunto, vestiti in abito nero con in capo una corona (che simboleggia la corona di spine) che eseguono il rito della flagellazione dinnanzi alla medesima statua, davanti alle chiese principali del borgo e nei vicoli dinnanzi ai suoi devoti. La flagellazione avviene tramite due strumenti: il cardo e la rosa. Il cardo è costituito da un disco di sughero in cui sono inseriti 13 pezzi di vetri appuntiti che simboleggiano i 12 apostoli e Cristo. La rosa è un altro disco di sughero ben levigato e viene usato prima del cardo per preparare la pelle, con diversi colpi, a ricevere le ferite procurate dalle schegge di vetro. Il Vattiente è accompagnato da un ragazzino, l'Acciomu, dal latino Eccio Homo, che cammina dietro al Vattiente, unito a lui con una corda. L'Acciomu indossa un lembo di stoffa rosso e porta la croce rivestita di tessuto rosso che rappresenta il sacrificio di Cristo.