File:Radioricevitore a valvole, da tavolo - Museo scienza tecnologia Milano D1150.jpg

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radioricevitore a valvole, da tavolo - Magnadyne Radio Modello Radiobalilla.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Magnadyne Radio (costruttore/ produttore/ progettista)
Title
radioricevitore a valvole, da tavolo - Magnadyne Radio Modello Radiobalilla.
Description
Italiano: Apparecchio costituito da un mobile impiallacciato in legno di noce lucidato a spirito leggermente arrotondato negli angoli superiori, mentre i fregi applicati sono in ottone nichelato La parte superiore dell'apparecchio è occupata dall'altoparlante applicato alla parete frontale. L'altoparlante è protetto da un fregio metallico riportante la scritta "RADIO BALLILA" con le due parole separate da un fascio littorio. Tra fregio e altoparlante è inserito un tessuto rosso scuro Nella restante parte dell'apparecchio è inserito un circuito reflex a tre valvole Nella parte bassa del lato frontale, sottolineati da due caratteristiche mascherine metalliche, si trovano i comandi per l'accensione e la regolazione del volume e la sintonia (dove sono indicate le frequenze e i nomi delle città europee corrispondenti). La mascherina della manopola dell'accensione riporta il nome dell'azienda costruttrice Sul retro e' presente un fondello in cartone marrone pressato e traforato a nido d'ape, inserito dal basso verso l'alto.
Funzione

Ricezione di frequenze radio ad onde medie a modulazione di ampiezza (AM) per l'ascolto di programmi radiofonici.

Modalità d'uso

L'apparecchio funziona con alimentazione in corrente alternata proveniente dalla rete elettrica, collegato ad un'antenna e a terra. Una volta acceso l'apparecchio e regolato il volume, si sintonizza il canale desiderato agendo sull'apposita manopola Le stazioni radiofoniche trasmettono voci e suoni modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Si ha così il segnale trasmesso (a bassa frequenza trattandosi di suono). L'onda radio ha la frequenza della stazione trasmittente ed ampiezza dipendente dalla potenza della trasmittente Il segnale viene applicato alla corrente oscillante che determina l'onda radio ovvero che alimenta l'antenna trasmittente. La radio funziona da ricevitore ovvero preleva dalla corrente oscillante in arrivo il segnale a frequenza acustica da amplificare e ritradurre in suoni La supereterodina è un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. Attraverso questo circuito era possibile convertire le frequenze ricevute ad una frequenza fissa chiamata frequenza intermedia alla quale operavano tutti i circuiti di filtraggio e demodulazione Voci e suoni vengono poi riprodotti da vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro (ovvero il cono dell'altoparlante).

Notizie storico-critiche
La Radio Balilla era un ricevitore popolare prodotto solo nel 1937-38 da diverse case costruttrici italiane come Allocchio Bacchini, CGE, RadioMarelli, Telefunken, ecc. secondo caratteristiche tecniche (circuito a 3 valvole) ed estetiche stabilite e standardizzate a cura dell'Ente Radio Rurale, voluto dal regime fascista e promosso dal Ministero della Comunicazione Faceva parte del progetto di diffusione della radio iniziato dal regime fascista nel 1933 con la Radio Rurale ma era realizzato con materiali non molto pregiati e venduto ad un prezzo imposto di Lire 430. L'intento era la massima diffusione della radio per utilizzarla come strumento di propaganda politica (si ricordi l'obiettivo del Duce di "dare due milioni da radio agli italiani") Questa radio non ebbe però la diffusione auspicata sia a causa dei costi elevati dell'abbonamento EIAR sia perché non avendo i rivenditori un grosso guadagno, non ne promuovevano le vendite. Inoltre, a causa dello scarso margine di guadagno dei costruttori, ne venivano prodotti pochi esemplari alla volta. Per questo successive produzioni avevano spesso caratteristiche leggermente diverse a seconda dei componenti disponibili al momento Questa radio necessitava di una buona antenna per la ricezione e permetteva di ricevere in maniera soddisfacente i segnali dalle emittenti locali. Spesso era comunque possibile ricevere segnali dalle emittenti estere, durante le ore serali o notturne Questa tipologia di radio venne prodotta per poco tempo, sostituita a partire dal 1939 dalla Radio Roma, altro tentativo di realizzazione di radio popolare, sempre a tre valvole ma con prestazioni superiori.
Date between 1936 and 1938
date QS:P571,+1936-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1936-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1938-00-00T00:00:00Z/9
Medium tessuto di tela
Dimensions height: 34 cm (13.3 in); width: 323 cm (10.5 ft)
dimensions QS:P2048,34U174728
dimensions QS:P2049,323U174728
Weight: 65 kg (144.34 lb)
institution QS:P195,Q947082
Accession number
D 1150
Object history Pria, Carlo
References
  • Soresini F./ Chiantera A. (2001) Radio d'epoca, Milan, pp. 194−195
  • Catalogo Antique (2006) Catalogo Antique Radio, {{{BIB2L}}}, p. 498
  • Tarabella E. (1993) Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), pp. 176−177
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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current07:25, 21 May 2016Thumbnail for version as of 07:25, 21 May 20161,280 × 1,907 (151 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | BIB3D = 1993 | RSR1 = Temporelli, Massimo | CTP = Industria, Manifattura, Artigianato | AGG1D = 2011 | AUT1R = costruttore/ produttore/ progettista | BIB2G = C...

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