File:Sintonizzatore FM a stato solido, stereofonico - Museo scienza tecnologia Milano 14982 02.jpg

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sintonizzatore FM a stato solido, stereofonico - Brionvega SI 701.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Brionvega S.a.S. (progettista/ costruttore)
Title
sintonizzatore FM a stato solido, stereofonico - Brionvega SI 701.
Description
Italiano: Sintonizzatore a stato solido in mobile in legno con parete frontale in metallo Sulla parete frontale si hanno un commutatore di gamma a tastiera (MA, MF, MF/ST, CAF), un indicatore di sintonia a bobina mobile, le scala di sintonia con indicazioni MF 88-104MHz, OM 520-1600kHz, OL 150-320kHz, la manopola per la sintonia Sotto alla scala di hanno una spia di indicazione della ricezione stereo, un interruttore di accensione, una presa per magnetofono, tre tasti per FD, OL, OM Sul retro si hanno i connettori per le antenne AM, sia presa che antenna incorporata fissa, FM a 75 e 300 Ohm, la presa per magnetofono, quella per filodiffusione, due boccole in uscita per amplificatore esterno e due per magnetofono, oltre a connettori per messa a terra, variatore di tensione e prese in uscita e in ingresso per l'alimentazione All'interno si ha il circuito a 17 transistor con 14 diodi e un raddrizzatore a ponte.
Funzione

Il sintonizzatore permette di selezionare un solo segnale desiderato, all'interno dei segnali radio ricevibili. Attraverso il circuito di sintonia è anche possibile passare da un canale ad un altro Il sintonizzatore era poi collegato ad un amplificatore e a delle casse acustiche per l'ascolto Questo è un sintonizzatore stereofonico per onde medie e lunghe in modulazione di ampiezza AM e per canali in modulazione di frequenza FM (con controllo automatico di frequenza).

Modalità d'uso

L'apparecchio funziona con alimentazione in corrente alternata proveniente dalla rete elettrica. Una volta acceso l'apparecchio e regolato il volume, si sintonizza il canale desiderato agendo sull'apposita manopola Le stazioni radiofoniche trasmettono voci e suoni modulando le onde radio che diffondono dalle loro antenne. Si ha così il segnale trasmesso (a bassa frequenza trattandosi di suono). L'onda radio ha la frequenza della stazione trasmittente ed ampiezza dipendente dalla potenza della trasmittente Il segnale viene applicato alla corrente oscillante che determina l'onda radio ovvero che alimenta l'antenna trasmittente. La radio funziona da ricevitore ovvero preleva dalla corrente oscillante in arrivo il segnale a frequenza acustica da amplificare e ritradurre in suoni La supereterodina è un circuito a conversione di frequenza, capace di ricevere e demodulare una vasta gamma di frequenze assicurando una ricezione priva di interferenze, crepitii e oscillazioni. Attraverso questo circuito era possibile convertire le frequenze ricevute ad una frequenza fissa chiamata frequenza intermedia alla quale operavano tutti i circuiti di filtraggio e demodulazione Voci e suoni vengono poi riprodotti da vibrazioni meccaniche del riproduttore sonoro (ovvero il cono dell'altoparlante).

Notizie storico-critiche
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. In questi anni il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Da un punto di vista tecnologico, alla fine degli anni '60 i radioricevitori avevano hanno ormai raggiunto caratteristiche tecniche stabili. All'interno degli apparecchi si trovano circuiti integrati con migliaia di transistor che, grazie alla microelettronica, occupano pochi centimetri quadrati di silicio Molti modelli si distinguono per stereofonia (ricezione e riproduzione su due o più canali) e alta fedeltà (HIgh-FIdelity). Il design varia da modello a modello secondo criteri puramente estetici.
Date between 1969 and 1970
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1969-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1970-00-00T00:00:00Z/9
Medium vetro
Dimensions height: 12 cm (4.7 in); width: 46 cm (18.1 in)
dimensions QS:P2048,12U174728
dimensions QS:P2049,46U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
14982
References
  • Catalogo Radio (1969) Catalogo Radio-Televisione, Elettroacustica, Componenti elettronici 1969-1970 / Associazione nazionale industrie elettrotecniche (ANIE), Milan, p. 142
  • Soresini F. (1976) Breve Storia della Radio, Milan
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
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current14:30, 21 May 2016Thumbnail for version as of 14:30, 21 May 20161,280 × 779 (364 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Temporelli, Massimo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = progettista/ costruttore | BIB2G = Breve Storia della Radio | AUT1N = Brionveg...