File:Bellezze di Artimino (al 'gomito') - Clelia Cupis Conti.jpg

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Ritratto di Clelia Cupis Conti   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Artist
Ambito Fiorentino
Unidentified painter  
 
Description 17th-century portrait painting of women, with Not identified, Unspecified, Unmentioned, UnknownUnknown or AnonymousUnknown author artist, and missing year.
Title
Ritratto di Clelia Cupis Conti
Description
NOTIZIE STORICO CRITICHE

"I ritratti della serie detta delle "Bellezze di Artimino" sono pervenuti in doppia versione, "al petto" e "al gomito". La serie, iniziata alla fine del secolo XVI, fu terminata entro il 1638. Il nucleo principale (44 ritratti) è databile comunque entro il 1606. Infatti dai documenti pubblicati dal Chappel si ricava che una prima serie di 23 ritratti fu pagata nel 1601 e una seconda di 21 tra il 1603 e il 1606. In alcuni pagamenti della seconda serie (certamente copia della prima) compare il nome di Achille di Baldassarri Granre, pittore della bottega di Jacopo Ligozzi, attivo come ritrattista per i Medici. Dai documenti si deduce che sono probabilmente suoi i ritratti di Settimia Magalotti, Maria Pucci, Ludovica Antinori Falconetti, Maddalena Strozzi Bardi, Costanza Lioni Ricci, dei quali sono conservati solo gli ultimi due. Non potendo però stabilire con certezza quale sia la serie originale e quale la copia (anche se è più probabile che l'originale sia la versione al gomito) non si può determinare quali ritratti abbia eseguito il Granre. Per quanto riguarda i dipinti documentati nel 1601 il Chappel fa il nome di Matteo Confortini, pittore noto per pagamenti di ritratti non meglio precisati, attivo negli anni fra il 1585 e il 1633. Ma in una lettera del 28 maggio 1600 al Granduca Ferdinando (ASF Mediceo 5962, c. 523) Cristina di Lorena nomina come artista scelto per l'esecuzione della serie un certo "Zoppo pittore" che potrebbe essere Francesco Mati, citato dal Gabburri proprio come "Zoppo" e che era allievo di Alessandro Allori. Nel 1676 36 tele sono registrate nell'inventario generale della Guardaroba e poco dopo 30 (le stesse?) entrarono in Galleria. In data imprecisata i ritratti giunsero al Poggio Imperiale dove furono inventariati nel 1836. Alcuni ritratti tornati agli Uffizi furono nuovamente inventariati nel 1890. Altre tele, entrate più tardi in Galleria, mantengono invece solo il numero di Poggio Imperiale, dove ancora sono conservati dieci dipinti della serie" [1]

Date between 1600 and 1606
date QS:P571,+1600-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1600-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1606-00-00T00:00:00Z/9
Medium oil on canvas
medium QS:P186,Q296955;P186,Q12321255,P518,Q861259
Dimensions height: 67.5 cm (26.5 in); width: 50 cm (19.6 in)
dimensions QS:P2048,67.5U174728
dimensions QS:P2049,50U174728
institution QS:P195,Q866498
Source/Photographer https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900297673

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