File:Galvanometro.jpg

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Description
Italiano: proprietà: Museo Michelangelo, Caserta

luogo di esposizione: Caserta, Museo Michelangelo, sezione di scienze pure

firma: Filippo de Palma, Napoli

data: 1864

materia e tecnica: ottone, ebanite, rame, metallo fusi e sagomati

misure (unità: mm): Altezza: 253 - Larghezza: 204 - Lunghezza: 185

Tre viti calanti sostengono la base circolare dello strumento, realizzata in ottone. Una coppia di aghi astatici (ancora presenti) era originariamente sospesa al sottile filo di seta (perduto) agganciato ad un dispositivo di torsione alla sommità del supporto ad uncino, anch’esso in ottone. Il supporto di sospensione è posto al centro di un ponte metallico sorretto da due aste cilindriche incastrate nel cerchio di base e sagomato a forma di doppia S alla sommità. Il supporto di sospensione del filo è controllato da una vite che serviva anche da fermo del cilindro di protezione in vetro (perduto). I due aghi astatici sono posti rispettivamente e immediatamente sopra e sotto il cerchio goniometrico. L'ago inferiore è inserito all’interno di un induttore elettromagnetico a bobina piatta, con telaio di ebanite. La bobina è disposta immediatamente al di sotto del cerchio goniometrico. Le deviazioni angolari dell’ago superiore sono misurate mediante un goniometro, inciso su una porzione di corona circolare in metallo, con graduazioni comprese tra 90 ° - 0° - 90°, con divisioni principali ogni dieci gradi (i valori sono indicati da cifre arabe), divisioni secondarie ogni 5° (prive di indicazione di valore numerico) e suddivisioni al grado. Due piccole punte metalliche delimitano la scala in corrispondenza dei valori diametralmente opposti di 90°; sono poste sulla corona goniometrica in prossimità del perimetro interno. Al centro della corona circolare goniometrica è un disco in ottone che reca una sottile fessura rettangolare diametrale attraverso la quale passa l’accoppiamento meccanico degli aghi. La corrente da misurare è acquisita grazie alla coppia di morsetti a vite sostenuti da una barretta di ebanite, posti sul bordo del disco di base. Dal lato della graduazione, grossomodo equidistante da due delle viti di base, è avvitata una vite che si innesta con una lunga asta al di sotto del cerchio di base.

funzione: misura scientifica di piccole intensità di corrente elettrica

modalità d'uso: Il galvanometro è lo strumento appropriato per misurare piccole intensità di corrente elettrica. Il modello ideato da Leopoldo Nobili fu presentato nel 1823 ed offre il vantaggio di minimizzare gli effetti del campo magnetico terrestre sulle correnti da misurare. Il passaggio della corrente fa ruotare l’ago per effetto del momento della forza magnetica. Il valore dell’angolo di deflessione dell'ago è misurato sul goniometro e, tramite una tabella di comparazione, trasformato in valori di corrente elettrica. Mediante i due morsetti, il galvanometro deve essere collegato al circuito di cui vuole misurare l'intensità di corrente elettrica. La corrente attraversa la bobina sottostante il disco e genera un campo magnetico che causa la rotazione dell'ago sospeso. Le tre viti di base (o di elevazione) servono ad ottenere la condizione di orizzontalità del disco graduato e, quindi, la verticalità del filo di sospensione degli aghi e il parallelismo di questi al disco stesso.
Date
Source Own work
Author MuMiCaserta
Camera location41° 04′ 44.69″ N, 14° 20′ 32.87″ E Kartographer map based on OpenStreetMap.View this and other nearby images on: OpenStreetMapinfo

Lo strumento è privo del cilindro di vetro che fungeva da custodia e da protezione dell'apparato durante le misure.

L'Istituto Tecnico Statale "Buonarroti" nacque nel 1963 come Istituto Tecnico per Geometri "Buonarroti" per gemmazione dall'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Terra di Lavoro" (sorto nel 1914). I beni originari del "Buonarroti" furono ceduti dal "Terra di Lavoro". Non è provata da documenti la provenienza originaria del barometro dal Regio Istituto Tecnico "Garibaldi". I beni del "Garibaldi" alla soppressione furono ceduti al "Terra di Lavoro" nel 1938. L'ipotesi della provenienza del "Garibaldi" resta decisamente più probabile rispetto alla provenienza dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Terra di Lavoro" (sorto nel 1914).

Di Lorenzo Pietro, I gabinetti scientifici dell'Istituto Agrario, «Rivista di Terra di Lavoro», anno 2, n.1 2007,

https://www.academia.edu/3399984/I_gabinetti_scientifici_dell_Istituto_Agrario

bibliography: P. Di Lorenzo, La sezione di scienze pure del Museo Michelangelo: strumenti, costruttori e dubbi catalografici, «Rivista di Terra di Lavoro», anno 15, n. 2, 2020, pp. 202 - 257

https://www.academia.edu/44943431/La_sezione_di_scienze_pure_del_Museo_Michelangelo_strumenti_costruttori_e_dubbi_catalografici

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