File:Obiettivo fotografico grandangolare, anastigmatico - Museo scienza tecnologia Milano 09324 03.jpg

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obiettivo fotografico grandangolare, anastigmatico - Taylor wideangle-anastigmat serie VIIB 1:6.5 f=133mm.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Taylor, Taylor & Hobson Ltd (costruttore), T. Cooke & Sons (progettista)
Title
obiettivo fotografico grandangolare, anastigmatico - Taylor wideangle-anastigmat serie VIIB 1:6.5 f=133mm.
Description
Italiano: Questo obiettivo è costituito da un cilindro in metallo al cui interno sono inserite due combinazioni di lenti A metà del cilindro è inserita una flangia filettata per consentire il fissaggio sull'apparecchio fotografico All'interno del cilindro, tra le due lenti, è inserito un diaframma a iride, costituito da lamelle in metallo La disposizione delle lamelle e quindi l'apertura del diaframma poteva essere modificata ruotando una ghiera concentrica alla sezione del cilindro ora bloccata Sono indicate le aperture: da f45 a f11 Le due estremità sono coperte da tappi in metallo L'obiettivo è custodito in una scatola cilindrica in cuoio con coperchio.
Funzione

Obiettivo fotografico grandangolare adatto per architetture e interni ma con rapidità sufficiente per istantanee all'aperto con il sole.

Notizie storico-critiche
Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere, per tentativi, numerosi problemi dovuti agli obiettivi utilizzati Lo sviluppo degli obiettivi fotografici procedette in maniera lenta rispetto allo sviluppo degli apparecchi fotografici, soprattutto a causa dell'approccio empirico della maggior parte dei costruttori che preferivano procedere per tentativi al posto che progettare sulla base delle leggi dell'ottica delle lenti sviluppate da Gauss, Petzval, von Seidel, ecc I primi obiettivi erano costituiti da lenti singole posizionate in modo tale da ottenere le migliori immagini possibili in determinate condizioni Ben presto si pose il problema di rendere gli obiettivi acromatici e furono così introdotti i doppietti (doublet) fissi costituiti da due lenti in sequenza Il primo obiettivo usato su un apparecchio fotografico, nel 1839, fu l'acromatico per paesaggi (Achromatic Landscape lens) di C. Chevalier, con apertura f/15 (molto lento) Presto furono prodotti obiettivi più veloci ovvero con aperture maggiori Il passo successivo vide il montaggio di due elementi simmetrici identici collocati in posizioni opposte ad un diaframma fisso, per eliminare le distorsioni (1859) (Doublet lens) Già durante i primi anni dalla nascita della fotografia, molti produttori di obiettivi provarono gli effetti dell'inserimento di un elemento divergente tra una coppia di lenti convergenti Il primo esempio fu il Triplet prodotto da A. Ross nel 1841 per Fox Talbot Tra il 1866 e il 1890 venivano prodotti quattro tipi di obiettivi: per paesaggi (Landscape lens), per ritratti (Portrait lens), grandangolo (wide-angle Globe lens), e un obiettivo dalle caratteristiche intermedie denominato Rapid Rectilinear Fino al 1890 l'astigmatismo rimase un difetto non controllabile Quando nel 1885 E. Abbe e O. Schott della Zeiss Company introdussero lenti a bassa dispersione e con basso indice di rifrazione dette Barium Crown glasses fu in breve possibile produrre obiettivi anastigmatici (Anastigmat lens). La nascita di queste lenti portò alla crezione dei famosi obiettivi denominati Unar, Tessar, Dagor, ecc Nel 1890 iniziò anche la produzione di teleobiettivi Negli anni '30 venne dato nuovo impulso alla creazione di nuovi obiettivi soprattutto per proiezione di pellicole 8, 16, 35mm e per apparecchi fotografici per aerofotografia Dopo la Seconda Guerra Mondiale procedette lo sviluppo degli obiettivi per riprese e proiezioni cinematografiche e per apparecchi fotografici A partire dagli anni '50 entrarono nel mercato degli obiettivi aziende giapponesi che ben presto presero il posto dei produttori europei grazie ai bassi costi e alta qualità proposti.
Date between 1893 and 1920
date QS:P571,+1500-00-00T00:00:00Z/6,P1319,+1893-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1920-00-00T00:00:00Z/9
Medium cuoio
Dimensions diameter: 45 cm (17.7 in)
dimensions QS:P2386,45U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
9324
Object history Maj, Diomira Santa
References
  • Kingslake, R. (1989) A History of photographic Lens, San Diego, California, U.S.A.
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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current13:12, 21 May 2016Thumbnail for version as of 13:12, 21 May 20161,280 × 853 (590 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | NSC = Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere, per tenta...

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