Italiano: proprietà: Museo Michelangelo, Caserta

luogo di esposizione: Caserta, Museo Michelangelo, sezione di storia della misura (arte mensoria)

firma: assente (copia costruita da Istituto Tecnico Buonarroti)

data: 2008

oggetto: copia funzionante di strumento medievale di misura di angoli e distanze E’ costituito da un quarto di circonferenza, quindi l’arco sottende un angolo al centro di 90°, formato dai due segmenti rettilinei disposti come raggi. La parte curva reca una graduazione come in un goniometro. Un filo a piombo è incernierato nel vertice.

storia dello strumento: La riduzione dell’astrolabio ad un solo quarto di circonferenza diede origine al quadrante ('quadrans'), strumento documentato dal 10° secolo (manoscritto 255 di Ripoll), trasformato ai primi del secolo 13° e infine modificato definitivamente da Jacob ben Machir ibn Tibbon detto Don Profiat alla fine del 1200 (manoscritto 1054, Paris, Bibliotheque National). L’esemplare del museo è ricostruito da Danti (E. Danti, Dell’uso e della fabbrica dell’astrolabio, Firenze, 1569).

funzione: misura di angoli verticali

modalità d'uso: Il quadrante servì per la misurazione di angoli, per esempio dell’altezza di un astro celeste dall’orizzonte: posto l’angolo in prossimità dell’occhio, il misuratore traguarda all’astro seguendo la linea di mira di uno dei lati rettilinei: il filo a piombo intercetterà la parte curva fungendo da indice sulla graduazione e consentendo la lettura del valore dell’angolo di inclinazione rispetto alla verticale (che si può dimostrare essere congruente all’angolo di altezza del corpo celeste sull’orizzonte).