Tutti i materiali fanno riferimento ad Angelo Depedri, nato a Sardagna il 30 aprile 1886, nonno materno di Alessandra e Giuliana Degasperi. All’inizio del conflitto, non fu arruolato immediatamente e non partecipò alle operazioni sul fronte orientale-galiziano in quanto operaio militarizzato nei lavori di costruzione della strada del Bondone (1910-1915). Dopo l’entrata nel conflitto dell’Italia, fu arruolato nell’esercito austro-ungarico e dal 1915 prestò servizio sul fronte italiano/trentino a Luserna e in altre località. Poco prima di spostarsi col suo Battaglione da Innsbruck verso i forti dell’altopiano, fu raggiunto dalla moglie Vittoria che lo accompagnò per un pezzo del tragitto. Nell’aprile del 1916 si trovava sulla Panarotta dove rimase ferito al collo in seguito allo scoppio di una granata d’artiglieria. Trasferito presso l’ospedale militare di Strigno, morì in seguito alle ferite riportate in combattimento pochi giorni dopo, il 27 aprile 1916. Fu seppellito nel cimitero militare di Strigno; in seguito fu riesumato e inumato nel Sacrario militare di Castel Dante a Rovereto. La cartolina e le 20 corone furono ritrovate nella tasca superiore dell’uniforme al momento del ferimento e consegnate dagli uffici militari austriaci alla vedova: la cartolina presenta ancora macchie di sangue. La foto-cartolina fu spedita da Angelo Depedri, di stanza in quel momento a Innsbruck, all’amico Albino Degasperi di Sardagna: la foto-cartolina raffigura un gruppo di militari austriaci tra cui Angelo, il primo a destra. L’altra foto ritrae la moglie Vittoria Demozzi (Sardagna, 14 novembre 1887-Trento, 2 gennaio 1934) con la figlia Ester (7 marzo 1914-10 dicembre 2003), madre della partecipante. Gli oggetti sono tutti ricordi di famiglia.