RECENSIONE(Angelo Bitti)

AERONAUTICA UMBRIA S.A. UNA FABBRICA UNA STORIA Ed. Pro Foligno, Foligno 2004, pp. 119 Autore Lanfranco Cesari

Il volume ripercorre le vicende, per dirla con le parole dell’autore, di “un’esaltante realtà produttiva” rappresentata dall’Ausa (Aereonautica Umbra Società Anonima), azienda aeronautica, sorta a Foligno nel 1935, tra le più importanti ad essere mobilitate per la produzione bellica. La storia dell’AUSA, assai breve – cesserà infatti l’attività nel 1948 in concomitanza con l’avvio dell’attività delle Officine Meccaniche Aeronautiche di Foligno–, viene ricostruita attraverso alcune figure importanti, come quella di Muzio Macchi, direttore generale della ditta e figlio di quel Giulio Macchi che, nel 1913, aveva fondato a Varese una delle prime industrie aeronautiche italiane, la Nieuport-Macchi, e di Felice Trojani, ingegnere, direttore generale della ditta dal 1935 al 1940, tra i maggiori artefici del successo dell’industria folignate. Analoga attenzione viene inoltre posta nel delineare la storia dell’Ausa attraverso i suoi prodotti, in particolare alcuni modelli di aerei da guerra come i trimotori “S.81” e “S.79”, bombardieri e siluranti, tra i migliori prodotti dall’industria aeronautica italiana dell’epoca. Integra il volume un ricco apparato di foto attestanti alcuni momenti nella vita dell’industria folignate (le diverse fasi di produzione all’interno delle officine, le visite delle autorità agli stabilimenti, gli aerei in volo, le distruzioni arrecate dai bombardamenti). Il lavoro, costruito prevalentemente su fonti di tipo bibliografico, nel ripercorrere le vicende aziendali pone l’attenzione su alcuni momenti particolari: la visita di Mussolini all’azienda, le distruzioni prodotte dalla guerra, la realizzazione di alcuni modelli sperimentali, come il caccia “AUT 18”, spesso filtrate attraverso le testimonianze di personaggi diversi (operai, piloti, tecnici) che, a vario titolo, furono partecipi di momenti importanti dell’industria aeronautica umbra. Il lavoro costituisce un primo contributo per riscoprire una realtà produttiva poco studiata ma meritevole di ulteriori approfondimenti, da realizzare attingendo alle fonti archivistiche esistenti, per poter approfondire alcuni aspetti come, per esempio, quelli legati ai rapporti con la casa madre, la Macchi di Varese, la quale, nel quadro della politica di decentramento industriale perseguita dal regime fascista, diede vita in Umbria all’AUSA; oppure le diverse fasi che portarono alla cessazione delle attività e ai diversi passaggi di proprietà degli stabilimenti, fino alla nascita, nel 1972, di un’azienda altamente specializzata come l’“Umbria Cuscinetti”. (Angelo Bitti)